venerdì 30 aprile 2010

La foresta di bambù


Proseguono i lavori nel campo. La paura del brutto tempo ha partorito questa foresta di bambù. Per dormire sonni tranquilli ho legato le pomodore. Almeno una piccola difesa in caso di vento forte. Volevo mettere anche la rete antigrandine, ma non c'e` stato tempo.

La mettero` quasi sicuramente domani. Anche se come si sa nel domani non c'e` certezza. Sono arrivate anche le altre solanacee. Sei melanzane tonde, sei melanzane lunghe, dodici peperoni gialli.

Ed anche dodici cipollotti bianchi e sei piantine di basilico. Per questi ortaggi sono ricorso al vivaista di fiducia. Ma conto di aggiungere sempre qualcosa di nuovo al semenzaio ogni anno.

L'anno prossimo vorrei tentare con peperoni e melanzane. Certo che vedere l'orto che si popola di tutte queste creaturine riempie il cuore di gioia. Resterei ore a guardare.

Le pomodore hanno passato una notte serena. Sembrano perfettamente ambientate, e a giudicare dal colore che hanno preso mi sembrano perfino felici. Non momento in cui scrivo e` venuto uno scroscio di acqua. Dieci minuti scarsi. Piccolo anticipo della settimana che verra`?

Niente panico e` solo acqua.


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giovedì 29 aprile 2010

Pomodore nel campo


Non si poteva rimandare. Le piante erano cresciute troppo. Le scelte erano due, o metterle nel campo o in vasetti piu` grossi. Rinvasarle richiedeva del tempo che sinceramente non avevo. Le temperature possono andare bene. L'incognita meteo e` per settimana prossima. Praticamente e` segnalato un temporale ogni sera partendo da sabato.

Io spero vivamente che si sbagliano. Anche se gia` domani mettero` pali di sostegno e reti antigrandine. Sperare va bene, ma poi alla fine bisogna anche darsi una mossa.

Pomodore mai cosi` belle come in questo duemiladieci. Il mix di terriccio e compost ha fatto miracoli. Almeno per le pomodore. Il bello di questi esperimenti e che hanno bisogno di anni per essere confermati. Se anche l'anno prossimo avro` buoni risultati, siamo sulla buona strada per confermare la validita` del metodo.

Tre file da dodici. Che se la mente non mi inganna fanno trentasei piante di pomodora. Che sono il minimo indispensabile per chiunque voglia passare vivo l'inverno. Dove il TroppoBarba mette a dimora trentasei piante un ortolano normale ne metterebbe un centinaio.

Ma io devo avere tutto lo spazio per poter girare intorno alla pomodora. Devo poterla abbracciare, e passare ore ad osservare questa magnifica sudamericana.

Prima della messa a dimora solito abile colpo di motozappa. Devo dire che quando il terreno e` al punto giusto e` un piacere lavorarlo. Non era troppo secco e polveroso, ma neanche talmente umido da impastarsi. La bella giornata di sole, ventisette gradi a mezzogiorno, ha fatto asciugare le piogge degli ultimi giorni. Cotto a puntino. Solo ieri c'era ancora qualche pozzanghera qua e la`.

Adesso tutto il mio pensiero va alle pomodore e alla loro prima notte senza di me... :'(


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mercoledì 28 aprile 2010

Punti di vista

Maesta` l'umano che abbiamo punto domenica e` tornato. Ha una forza terribile, ha completamente squarciato la nostra casetta. Ma non sembra avere intenzioni cattive. Infatti ha inserito un telaino con foglio cereo, non vedo l'ora di cominciare a costruirlo.

Il fumo? C'e` il fumo?

No Maesta`. All'inizio si, ma adesso sembra che non ce ne sia piu`.

Attaccatelo e fategli capire che non basta un telaino per piegare l'orgoglio del mio popolo. Morte all'invasore!!!


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Sanno essere cattive


Prima visita interna alle arnie. Prima volta da solo con le api. Primo mezzo disastro in perfetto Fantozzi style. Sono giorni che preparo mentalmente la visita. Prima fai quello, poi sposta quell'altro, ecco piano cosi` senza fretta.

Ma come sempre la prova dei fatti non coincide mai con le fantasie. Specialmente con le mie che sono sempre un po' troppo ottimiste. Andiamo con ordine.

Mi vesto di tutto punto. Doppia camicia di cui quella sopra chiara. Maschera, guanti e affumicatore acceso. Mi avvicino all'arnia e come visto in mille video su youtube sollevo il coprifavo e sbuffo un po' di fumo.

Fin qui tutto bene. Comincio a ispezionare i telaini in cerca di celle reali. Le devo rompere per evitare che le api sciamino proprio a ridosso della raccolta dell'acacia. Mi serve una famiglia il piu` numeroso possibile. Se sciama la famiglia si divide in due e dimezza la sua capacita` di raccolta.

Quando mi mancavano tre telaini si e` spento l'affumicatore. Qui entra in gioco la mia testardaggine. Sapevo benissimo quello che andava fatto. Chiudere l'arnia e riaccendere l'affumicatore. Invece come spesso mi capita sono andato nella direzione opposta. Ho voluto finire la visita prima di richiudere l'arnia.

Un nugolo di api inferocite, e devo ammettere che sanno essere veramente cattive, mi e` balzato addosso. Con l'unico pressante obiettivo di farmi il piu` male possibile. I guanti sono diventati dei punta spilli per pungiglioni. Sulla rete della maschera vedevo api indiavolate col pungiglione fuori cercare disperatamente qualcosa da pungere.

Non posso dire di aver avuto paura, ma sono rimasto veramente impressionato. La api sanno benissimo come difendersi. Risultato? Nonostante fossi bardato come brancaleone alle crociate mi sono portato a casa cinque nuove punture. Sono riuscite a pungermi attraverso due camice e i guanti.

Anche dopo aver chiuso l'arnia le api mi hanno inseguito per un bel pezzo. Ho ricaricato l'affumicatore, stavolta facendo bene attenzione alle quantita`. E dopo aver aspettato che l'arnia gialla si quietasse un po' sono ripartito all'attacco di quella verde.

Con la verde e` andato decisamente meglio. Avevo il fumo, ho fatto tutto piu` velocemente, e le api non mi hanno aggredito. In compenso c'erano ancora quelle dell'arnia gialla che non volevano proprio vedermi li vicino.

Non ho visto ne Syssi ne Maria Antonietta. Ma c'era covata fresca, quindi c'erano anche loro. Ho inserito un telaino con foglio cereo per alveare. Gli altri due, inseriti settimana scorsa, erano perfettamente costruiti. Gli amici fuchi, quelli li ho visti. Bighellonavano sui telaini.

Belle e pericolose, come fai a non amarle?


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martedì 27 aprile 2010

Piselli


Approfittando del poco tempo libero, sono finalmente riuscito a sistemare come si deve i piselli. Ho tolto le erbacce, quelle non mancano mai. O come dicono gli ortolani seri ho scerbato e sarchiato.

Questi sono piselli nani, non crescono molto in altezza. Ma e` comunque bene fornigli degli appigli ai quali attaccarsi. Oppure si assistera` alla crescita di piselli striscianti.

Per questo ho teso delle corde intorno alla fila. Arrivati a questo punto della crescita e` meglio rincalzare un po' di terra sulle piantine. Io ci ho messo anche un po' di compost per assicurarmi la giusta spinta e arrivare alla fioritura con piante forti.

La rete e tutti gli altri ammennicoli servono per tenere lontani i conigli, ghiottissimi dei germogli di pisello. Quet'anno metto un bello zero alla voce "danni dei conigli", per adesso.

Non so se dalla foto riuscite a distinguere sulle foglie quei piccoli segni bianchi. Sono i ricami lasciati dalle larve minatrici. Termine generico per indicare le larve di alcuni lepidotteri che si nutrono a spese dei miei piselli.

Non ho visto nessuna larva, probabilmente sono molto piccole. Ma i segni sono inequivocabili. Urge un trattamento con un insetticida, probabilmente la scelta cadra` sul piretro. Sono tentato di vedere se il bacillus thuringiensis ha qualche effetto su queste larve.


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lunedì 26 aprile 2010

Primo maldestro tentativo


Finalmente eccomi alla prova dei fatti. Il mio primo tentativo di innestare l'anguria nella zucca. Come gia` piu` volte accennato in altri post, ho seguito il metodo consigliato nel sito Florablog.

Come al solito la pratica vale piu` della grammatica. Fare le cose di persona non e` come leggerle o vederle fare ad altri. L'importante e capire e prendere nota degli errori per migliorarsi in futuro.

Il taglio fatto sulla zucca e` risultato troppo profondo. La zucca non riusciva piu` a tenersi in piedi da sola, ho dovuto aggiungere un paletti di sostegno. Legare insieme col filo le due piante non e` cosi` facile. Non fatevi ingannare del video. Sembra un'operazione banale, ma richiede una certa manualita` e un bel po' di mestiere.

Le zucche sono nate prima delle angurie e sono quindi sensibilmente piu` grosse. Meglio coordinare la semina per ridurre al minimo la differenza. Comunque sembra che le piante abbiano resistito. Adesso non mi resta che aspettare una settimana e vedere se l'innesto e` riuscito.

Mi affido totalmente al culo del principiante. Grazie al quale persone totalmente inesperte e con metodi incredibilmente grotteschi riescono a portare a termine con successo i lavori piu` impegnativi. Il brutto che vale solo le prime volte, poi si smette di essere principianti e la magia finisce.


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domenica 25 aprile 2010

Prima puntura di ape


Alla fine sono riuscito a procurarmi quello che volevo. Il mio battesimo dell'apicolture. Quando oggi sono andato a fare visita all'apiario ho trovato le api abbastanza agitate. C'era un po' troppo vento e il vicino stava tagliando le erbacce con un decespugliatore. Le api non gradiscono i rumori molesti. In questo siamo simili.

Volevo a tutti i costi fare una foto da vicino alle api in fermento. Cosi` pian piano mi sono avvicinato. Evidentemente non era il momento di rompere. Quando sono arrivato a metro dall'ingresso degli alveari, le api mi hanno fatto garbatamente capire che non era una mossa furba.



Questo e` il pungiglione che ho estratto da sopra il mio sopracciglio. Solita foto fetecchia. Certo se avessi avuto una reflex con teleobiettivo non avrei dovuto avvicinarmi tanto.



Niente di serio. Solo un piccolissimo bozzo. Mi sono allontanato con compostezza e dignita` dall'alveare, onde evitare che altre api mi sforacchiassero. Come mi hanno insegnato ho tolto il pungiglione per evitare che il veleno continuasse a penetrare. Un ape piu` coriacea delle altra mi ha inseguito per un lungo tratto. Non e` stato facile farle capire che ero il dittatore benevolo del piccolo apiario bucolico.

Male? Neanche tanto. Un po' piu` doloroso di una puntura di zanzara, ma meno fastidiosa. La voglia di grattare non c'era. Ora sono di fatto un apicolture navigato. Una della prime cose che mi sono state dette e` che dovevo vincere la paura delle punture. L'ho vinta, ammesso che l'avessi mai avuta. :-)

Adesso pero` basta. Da domani manterro` le giuste distanze e se necessario indossero` guanti e maschera. :-P


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Cipolle volanti


Il nuovo rivoluzionario metodo di coltivazione della cipolla. ;^)


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sabato 24 aprile 2010

In ordine sparso



Con questo post penso di poter vincere il premio "miglior foto sfocata". Usate la vostra fantasia e datemi un po' di fiducia, quelle nella foto in alto sono angurie. Dieci giorni per vederle nascere. Ancora un po' di pazienza e potro` finalmente provare a innestare l'anguria nella zucca.


Ed ecco qua le zucche. Sono nate un paio di giorni prima dell'angurie. Crescono felici all'ombra delle pomodore.

Per adesso ne sono spuntate solo sette. Sui quindici semi che avevo messo, e` un po' poco. Di solito con le zucche ho una germinabilita` del cento per cento.

Ho quindi eseguito un carotaggio esplorativo. Mi sono trovato con in mano un seme che stava cominciando a vegetare. Troppa Fretta, TroppoBarba!

Mi sono mangiato il germoglio, che devo dire non era male. Sta cosa dei germogli comincia a intrigarmi. Poi ho messo un preparato di indubbia efficacia per aiutare le zucche a nascere.

Si prende un litro di aria si aggiunge mezzo kilo di pazienza. Si miscela bene e lo si spruzza sul terriccio. Miscela garantita, successo assicurato.


Gli unici due peperoncini decenti. Per me sarebbero anche sufficienti. Ma e` una questione di orticoltura, i peperoncini devono nascere. Quindi oggi ho fatto un po' di semina preventiva.

Ancora due vasetti con quattro semi di cayenna. Un vasetto con tre semi di Habanero orange, un vasetto con tre semi di Naga.

Due vasetti con tre semi di zucca, perche` "Melius abundare quam deficere"




Foto di gruppo. Potete notare sulla destra la foresta di pomodore. A volte quando viene il crepuscolo e le ombre si allungano, mi pare di scorgere piccoli movimenti furtivi dentro la foresta.

Folletti? Pirati? Robin Hood? Troppa fantasia? Troppo rosso a cena?










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venerdì 23 aprile 2010

Eccole


Giornata con pioggerella e schiarite. Brutta giornata in termini apistici. Api nervose perche` impossibilitate nel fare il loro lavoro di raccolta. Comunque attive e ben visibili fuori dalle arnie. Sono rimasto parecchio a osservarle.

Se veniva un piccolo scroscio di pioggia, le api con le ali bagnate finivano nell'erba ad aspettare di poter riprendere il volo. E` uno spettacolo vedere i decolli. Si vede questo piccolo bolide che esce a razzo dell'arnia come fosse un jet supersonico. Confermo che le api sono veramente docili. Mi sono avvicinato con calma fin quasi all'entrata dell'alveare e nonostante la brutta giornata non e` successo nulla. Don't try this at home :-)

In verita` sono follemente in cerca della prima puntura. Il battesimo dell'apicoltore se vogliamo vederla cosi`. Sono mesi che mi preparo piSSicologicamente per essere sforacchiato e adesso salta fuori che ho due famiglie pacifiste.


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giovedì 22 aprile 2010

Incontri ravvicinati del terzo tipo


Finalmente stasera ho potuto mettere per la prima volta il naso in mezzo alle api. Nel pomeriggio l'apicoltore che mi doveva dare i nuclei mi ha chiamato dicendomi che era tutto pronto. Mi sono fiondato da lui, che e` distante circa trenta kilometri. Con tutto una sciame di pensieri in testa e farfalline in pancia.

Il nucleo per chi non lo sapesse e` uno sciame artificiale creato ad arte dall'apicolture. Quando cresce in numero viene chiamata famiglia. La famiglia e l'arnia insieme vengono chiamate alveare. Per una esposizione piu` chiara della faccenda rimando al blog delle api.

Non c'e` niente da fare, uno puo` leggere tutti i libri che vuole, puo` fare corsi teorici, puo` passare la notte su youtube cercando video sulla raccolta di sciami, ma nulla e` meglio dell'osservazione diretta. Specialmente se fatta in compagnia di un apicolture competente e disponibile.

Mi sono buttato testa e piedi dentro l'arnia. Non prima che mi venisse detto che mettevo la maschera nel modo errato. Quindi questa foto testimonia tutta la mia inesperienza nel settore. Bisogna infilare le braccia in due elastici, in modo da tenere la maschera ferma e ben aderente.

Devo assolutamente constatare che le api sono molto piu` docili di quello che avevo immaginato. E cosa ancora piu` importante sono assolutamente bellissime. Confesso che si tratta di vero amore. Un colpo di fulmine, amore a prima vista.

Con l'aiuto dell'apicolture abbiamo spostato i cinque telaini del nucleo nelle mie arnie. Nel fare questa operazione abbiamo tolto le celle reali. Per evitare la sciamatura proprio appena prima del raccolto di acacia. Tornero` sull'argomento nei prossimi giorni.

Altro prezioso consiglio che mi e` stato dato stasera riguarda l'abbigliamento. Le api gradiscono colori chiari, che le lascia piu` mansuete e meno inclini all'aggressione. Come ero vestito io? Blu scuro. Nonostante l'infelice scelta cromatica non son stato aggredito.

Ovviamente ho dato un nome alle mie regine. Nell'arnia verde c'e` Syssi. Mentre in quella gialla Maria Antonietta. Regine dell'anno scorso con il bravo bollino verde.

Alle nove circa quando tutte le api erano nell'arnia, ho messo la griglia di chiusura e le ho caricate in macchina. Sono arrivato nel campo che era gia` buoi, a tastoni ho sistemato le arnie e sono tornato a casa.

E` stato una giornata molto impegnativa. Non vedo l'ora che venga domani per vedere le mie api svolazzare contente. Anche se il meteo non e` dalla mia parte. Prossimi lavori in apiario fra una settimana. Controllo delle api, se necessario inserimento di un altro telaino con foglio cereo. Rimozione delle celle reali.

Adesso sono veramente cotto. Prometto foto e approfondimenti nei prossimi giorni.


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mercoledì 21 aprile 2010

Habemus Patata


Le prime patate cominciano a spuntare. Notevole vedere come un fragile germoglio riesca a rompere la formidabile crosta argillosa del campo. Dopo che e` piovuto basta un giorno di sole perche` si formi una crosta dura e compatta. Sotto fortunatamente la terra resta sciolta. Trattiene anche moltissima acqua. Bene per alcune colture male per altre.

Per quelli a cui piacciono le statistiche l'anno scorso le patate sono spuntate in diciotto giorni. Piantate il ventun marzo, sono nate l'otto aprile. Quest'anno ci hanno messo la bellezza di venticinque giorni. Una settimana tonda in piu`.

Mi sono subito riunito col mio staff per cercare di capire il motivo di questo ritardo. Alcuni pensavano fosse colpa della luna. Altri indicavano nell'eruzione dell Eyjafjallajökull la motivazione del ritardo. Perlopiu` erano tutti d'accordo nel dare la colpa a me.

Quando ho buttato sul tavolo il tabulato con le temperature del mese di aprile si sono zittiti tutti. Nonostante abbia ritardato la semina, faceva comunque troppo freddo. Adesso a gioco fermo, posso dire senza paura di essere smentito che avrei dovuto aspettare ancora una settimana per piantarle.

Adesso e` troppo facile ed e` anche troppo tardi. Un buon ortolano deve per forza essere anche un fine metereologo. Non mi resta che aspettare che siano spuntate tutte (spero) per dare una vigorosa zappettata.


Lasciatemi zappareee... con la vanga in manooo... sono un ortolano, un ortolano vero!


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lunedì 19 aprile 2010

Quando seminare



I peperoncini stanno faticando un po' a spuntare. Per adesso ne sono nati quattro. Una parola per definirli e` "stremich" termine dialettale che vuol dire spavento. Ma la traduzione non rende tutto il significato. Diciamo che a guardarli sembra che siano fortemente spaventati per qualcosa.

Poco male, non e` il peperoncino che mi preoccupa. Avevo gia` messo in conto che la prima semina sarebbe potuta andare male. Non c'e` niente da fare, fa troppo freddo. A ragione Erbaviola a dire che non c'e` da preoccuparsi, ma c'e` sicuramente da adeguarsi.

La domanda che mi fanno piu` spesso e in particolare quest'anno e` "quando seminare". Risposta tipica del TroppoBarba "dipende". I fattori da tenere in considerazione sono: temperatura, ciclo vitale dell'ortaggio, clima della proprio zona.

Prendiamo come esempio i pomodori e come clima di riferimento il mio. Generalmente dispongo di circa cinque o sei mesi di caldo. Quando dico caldo intendo temperature notturne sopra i quindici gradi. I mesi che vanno da maggio a settembre possono garantirmi queste condizioni.

La cultivar di pomodoro che allevo ha bisogno di un minimo di cinque mesi per andare dal seme al primo raccolto. Quindi se dovessi piantare i semi a maggio avrei il primo e credo unico raccolto a settembre. Per ovviare a questo inconveniente faccio un semenzaio dove la temperatura e` piu`alta di quella esterna. Guadagnando cosi` tempo prezioso.

Tutto dipende dall'andamento climatico. Un anno come il duemilanove non ha portato particolari problemi. Io ho seminato zucchine direttamente in campo a meta` luglio e ne ho raccolti fino alla fine di ottobre.

Non cosi` quest'anno. La scorsa notte la temperatura era di cinque gradi. Impensabile mettere i pomodori senza protezioni nel campo. Questo vuol dire che la stagione sara` piu` "corta". Probabilmente i pomodori passeranno piu` tempo al caldo in semenzaio.

Fatevi un'idea del clima della vostra zona e del tempo che vi serve per avere frutti dalle vostre orticole, fate due conti e il gioco e` fatto. Piu` delicato il discorso con piante tipo pomodoro o zucca, dove se fai degli sbagli e` difficile recuperare. Piu` easy la situazione con insalate, carote e simili. Dove e` possibile fare piu` semine in una stagione.

Ovviamente questo discorso non vale per colture invernali come la verza e simili. Spero di essere stato chiaro e utile.


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sabato 17 aprile 2010

Medaglia d'argento


Al secondo posto sul podio troviamo gli spinaci. Raccolti oggi, sono di fatto il secondo raccolto del duemiladieci. Dopo un duemilanove disastroso sul fronte spinaci, finalmente un po' di soddisfazione. Quale e` il segreto di questo successo? Tecnicamente la valutazione dei vari fattori concorrenti che hanno contribuito sono in fase di analisi. In gergo noi addetti in questi casi diciamo "Boh!".

Unico dato certo e` il cambio di posizione. Quest'anno li ho messi in una posizione mai provata. Certo c'e` da dire che ho fatto una seconda semina in una posizione gia` provata l'anno scorso, e per adesso pare stia andando tutto bene.

Davvero servirebbero analisi piu` approfondite per capire i motivi reali. Ma un hobbysta come me non ha i mezzi per farlo. Ripianta e porta pazienza, finche` non arriva un raccolto decente.


Era da un pezzo che volevo far crescere una siepe vicino alla recinzione est del campo. Con la complicita` di questa giornata di piogge e schiarite, che non mi ha permesso di fare altro, mi sono inventato la siepe di rosmarino.

Propagazione per talea. Servirebbe qualche accorgimento in piu` per avere una garanzia di attecchimento. Ma per fare tutto entro oggi, ho fatto le cose alla buona. Tagliato alcuni rami dal rosmarino, li ho ficcati a forza nel terreno. Non li ho contati ma sono sicuramente piu` di quaranta. Anche se non attechiscono tutti, ne ho piu` che sufficienti per fare un bel muro.

Rispondo subito alla domanda che tutti vi starete facendo. Ma perche` il rosmarino? Primo perche` e` una pianta che mi e` sempre piaciuta. Secondo perche` e` a buon mercato e si propaga facilmente per talea . Ultimo ma non meno importante, il rosmarino e` una pianta di interesse apistico. La sua lunga fioritura assicura nettare alle api.

Se l'ambiente intorno continua a essere cementificato, e la monocoltura del mais avanza, bisogna che costruisca il mio piccolo paradiso apistico.


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giovedì 15 aprile 2010

Un barile di vasella


Facile fare battute maliziose. Ma devo deludere quelli che hanno subito pensato a quelle "cose".

La vaselina e` un prodotto usato in apicoltura. Serve per il controllo della varroa. Come ben sapete il famoso teorema di Knaustudder dice che non e` possibile parlare con un apicolture per piu` di cinque minuti senza che venga menzionata almeno una volta la varroa.

Le arnie post-varroa sono dotate di un cassetto sul fondo. Questo cassetto e` appunto chiamato anti-varroa. Evviva la fantasia!

Si spalma la vaselina sul cassetto, una percentuale di varroe cade in modo naturale dalle api a cui sono aggrappate e rimane intrappolata nella vaselina.

A quel punto il bravo apicolture estrae il cassetto e le conta. Il numero di varroe trovate va moltiplicato per cento, il valore risultante e` all'incirca il numero di varroe presente nell'alveare. Quindi se troviamo cinque varroe nel cassetto, possiamo ragionevolmente pensare che ci sono cinquecento varroe nell'alveare.

Se si pensa che con mille varroe l'alveare e` prossimo al collasso, con cinque varroe nel cassetto urge un qualche tipo di intervento.

Prendete con le pinze tutto quello che dico sulle api. Sto imparando tutto da zero e qualche castroneria me la dovete passare. Se tutto va bene per il venticinque aprile dovrei portare a casa le prime due famiglie.


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mercoledì 14 aprile 2010

Fine di un ciclo


Messo nel semenzaio anche i semi di zucca e anguria. Per quest'anno ho finito con le semine nel semenzaio. All'appello mancano ancora peperoni e melanzane, per le quali passero` ancora dal vivaista a comperare le piantine.

Mi riservo di trovare la piena indipendenza per l'anno prossimo.Piccoli passi, lenti ma sicuri. Fare troppe cose tutte insieme, vuol dire farle male.

Sono piu` ansioso del solito per questa semina. Una parte di queste piantine e` destinata a far parte del progetto "anguria innestata nella zucca", che ha occupato parte dei miei sogni quest'inverno.

Segnalo a proposito il fantastico video sulla realizzazione di questo innesto dal sito Florablog. Ecco il link:

Video innesto erbaceo per approssimazione dell'anguria sulla lagenaria


Per la cronaca ho quattro vasetti con tre semi per l'anguria, e cinque vasetti da tre semi per le zucche.


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martedì 13 aprile 2010

Troppo umido


Male per me. Male per le piante da frutto. Male per le fragole. Male per le api. Male per le ossa. Male per il morale. Male per i piselli. Ottimo per i funghi!

C'e` una morale nascosta in tutto questo... ma non riesco a metterla a fuoco. ;-P


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lunedì 12 aprile 2010

Anche se sembra illogico


Si semina cercando di fare le cose per il meglio. Si tiene un'umidita` costante e si spera. Fatto questo si comincia a controllare se spunta qualcosa.

Anche se sembra illogico, dopo poche ore dalla semina si fa il primo controllo. Di solito non e` nato ancora niente. Si va avanti cosi` per giorni, sbirciando ad ogni passaggio.

Finche` un bel giorno, che sembra sempre non debba arrivare mai, si nota la prima increspatura nella superficie del terriccio. Poi dopo qualche ora il primo timido segnale, un piccolo puntino verde che cerca la via per la luce.

Dopo e` un furibondo susseguirsi di eventi a catena, che lascia senza fiato. Con uno sforzo che pare erculeo il seme si slancia verso l'alto. Si libera del suo involucro e spiega le due foglie come due ali pronte al decollo.

Finalmente l'orticoltore tira un meritato sospiro di sollievo. Almeno fino alla prossima semina. Nella foto le zucchine che ho piantato lo scorso lunedi`.


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sabato 10 aprile 2010

And the winner is


Come accennato ieri, ecco il primo raccolto ufficiale del duemiladieci. Non c'e` niente da fare, mangiare il frutto delle proprie fatiche e` un' esperienza incredibile. Anche il principiante puo` avere ottimi risultati con questa lattuga riccia. Praticamente e` un infestante, basta ricordarsi di bagnarla e il risultato e` garantito.

Oggi ho seminato un po' di prezzemolo. Notizia di per se non molto accattivante. Ma devo confessare che e` molto comodo usare il blog come agenda. Cosi` ho sottomano tutti i periodi in cui ho seminato anno dopo anno.

Inizia l'angolo delle cattive notizie, cattive in senso lato. I pomodori datterini non ne hanno voluto sapere di nascere. Come ogni bravo orticolture sa non bisogna arrendersi al primo botto. Armato dell'indispensabile pazienza che ci differenzia dal resto della popolazione, ho ripiantato altri semi. I datterini devono crescere, e` la natura che lo chiede, io sono un semplice strumento. :-)


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venerdì 9 aprile 2010

Semino contento


Mi sento tutto elettrico. La stagione che non a caso viene chiamata "bella" e` finalmente entrata nel vivo. Si resta nel campo fino a tardi approfittando delle aumentate ore di luce. Oggi e` toccato alle carote.

Ho voluto fare un nuovo test per questa prima semina. Dopo aver lavorato il terreno come di consueto, ho aggiunto un po' di cenere. Rubata dalla stufa a legna del nonno. Pare che la cenere sia molto gradita dalle carote. Poi per creare ulteriore scompiglio ho pure aggiunto del compost maturo, per sciogliere un po' il mio terreno argilloso. Che detto per inciso non e` il massimo per le carote.

Siccome l'orologio non fa parte degli attrezzi dell'orticolture, e dato che era ancora chiaro, ho seminato la seconda tornata di insalatina. La prima infornata e` gia` pronta per il taglio. Se non succedono grossi cataclisma, l'insaltina si candida per essere il primo raccolto del duemiladieci.



Anche gli spinaci stanno dando grossi risultati. Dopo il disastroso duemilanove, finalmente quest'anno potro` aiutare braccio di ferro a cavarsi dai guai.


I pomodori, orgoglio del mio orto, stanno crescendo ad un ritmo spaventoso. Se continua cosi` e il tempo me lo permette per i primi di maggio li metto a dimora nel campo.





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giovedì 8 aprile 2010

Il bianco che mi piace





Dopo un lunghissimo inverno che ancora tenta di mordere, e` un piacere e una gioia vedere i fiori bianchi che domani saranno frutti. Il protrarsi dell'inverno ha comportato circa quindici giorni di ritardo rispetto all'anno scorso.

Guardate queste foto fatte il dieci di aprile del duemilanove. Si vedono bene le albicocche, che quest'anno sono ancora dentro il fiore. I fiori di mela erano gia` belli aperti, mentre oggi si vedono appena i boccioli.

Aspetto e intanto canto: "E` primavera, svegliatevi susine..."


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lunedì 5 aprile 2010

I lavori di oggi


Approfittando della bella giornata di sole ho ampliato il mio semenzaio. Dieci piccoli vasetti da guardare e coccolare per avere nuovi germogli. Quattro vasetti di zucchine, quattro di peperoncino di cayenna, un vasetto con gli habanero orange e un vasetto con i naga.

Nei quattro vasetti di zucchini ho messo due semi per vasetto. Questa e` la prima semina, se tutto va bene dovrei mettere a dimora circa quattro piante. Lo zucchino lo pianto tre o quattro volte in una stagione. Cosi` mi assicuro il raccolto di zucchine per tutta l'estate, e se il tempo regge anche in autunno.

I cayenna sono la qualita` di peperoncino che coltivo da piu` tempo. Ho messo tre semi per ogni vasetto. Penso di mettere sei piante a dimora. Per il mio consumo personale bastano e avanzano. Ne avro` sicuramente anche da dare via.

Un vasetto con tre semi di habanero orange. Primo anno di coltivazione di questa varieta`. Come e` il primo anno con i famosi naga, i peperoncino piu` piccanti al mondo. Avevo promesso di mangiarne uno intero qualora fossero cresciuti. Promessa che in verita` oggi mi spaventa un po'. Ma ormai e` fatta, parola e` parola. Non si puo` tornare indietro.

Perche` metto due o piu` semi per vasetto? Per essere sicuro che almeno un seme arrivi a germogliare. In teoria se in un vasetto con due semi dovessero germinare entrambi, si dovrebbe dare la morte al piu` brutto dei due.

Non sono mai riuscito a fare una cosa simile. Mi sembra cosi` improbabile che da quel piccolo seme nasca una piantina, che non ho il cuore poi per ucciderlo. Moralmente mi sento padre del piccolo germoglio.

Quindi alla fine non mi resta che dividere le piantine e metterne una per vasetto. Oggi ho fatto questa operazione con le piantine di pomodoro. Meglio farlo quando le piantine sono ancora piccole. hanno meno radici e non si corre il rischio di strapparle.


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