martedì 4 agosto 2009

Salsa merengue e cha cha cha


Ma soprattuto salsa. Densa rossa e saporita. Ventidue cassette di pomodori, quattro pentoloni, tre fiamme, una mattinata intera, tre persone, mestoli, piatti, contenitori, coltelli. Ecco l'elenco, piu` o meno completo, degli ingredienti che servono per poter fare l'oro, l'oro rosso.

Ormai da qualche anno la vecchia macchinetta a manovella e` stata sostituita dalla ben piu` efficiente versione elettrica. Il piacere che ti da` vedere il fiume rosso che cola nella bacinella non ha prezzo.

Conosco molta gente che fa la salsa in casa. Alcuni coltivano anche i pomodori, altri li comprano. Ma tutti indistintamente parlano di fare la salsa come di una scocciatura obbligatoria. Lo prendono come un lavoro. Qualcuno lo fa per risparmiare, altri lo fanno per la garanzia di avere un prodotto un po' meno artificiale.

Queste persone io non le capisco. Cosa c'e` di piu` fantastico che passare una giornata immersi nell'oro rosso? Non sono di certo il tipo che si mette alla macchinetta e lascia il lavoro sporco agli altri. Io faccio tutto. Dal lavare e tagliare il pomodoro, al metterlo nel vasetto. Senza dimenticare di fare pulizia alla fine. E faccio tutto con la stessa bruciante passione.

L'anno scorso avevo postato la mia ricetta per la salsa perfetta. Credo che sia valida ancora. Infatti anche quest'anno non ho cambiato strategia. Ecco il link per chi fosse interessato:

http://ortofrutta-dal-campo.blogspot.com/2008/10/oro-rosso.html



.

Se ti piace quello che scrivo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! Per maggiori informazioni sui feed, clicca qui!

2 commenti:

Barba ha detto...

L’oro rosso, come lo chiami tu per noi è orami una pratica consolidata. Le motivazioni sono molteplici. Dal gusto di farsi le cose, al sapere che cosa ci hai mezzo dentro passando per il sapore che è sicuramente diverso da quello della salsa che comperi. Quando ho cominciato a farla ho cercato il modo migliore per farla e ne ho trovati moltissimi. Sarà che non avevo tradizioni familiari alle spalle, sarà che vado spesso contro corrente io ho un po’ rovesciato il processo. Prendo i pomodori e li lavo in acqua calda con un pizzico di bicarbonato. Poi li taglio, anche per verificare che all’interno non ci siano marciumi. A questo punto li passo ancora crudi con la macchinetta (elettrica) per ottenere la purea. Questa la metto in grosse pentole e la faccio bollire per una decina di minuti, senza sale né altro. Un po’ filtrando e un po’ mettendola così com’è cerco il giusto equilibrio idrico. Non troppo densa né troppo liquida. Sarebbe stupido dover aggiungere acqua del sindaco quando fai il sugo quando la sua acqua è ottima. Se la uso per la pizza e mi sembra un po’ troppo liquida la passo in un colino e mi godo a vedere quell’acqua quasi trasparente gocciolare. Qualche volta la bevo come aperitivo con l’aggiunta di un po’ di succo di limone ed un pizzico di sale. Appena imbottigliata la tappo e metto le bottiglie una vicina all’altra e le avvolgo con delle coperte. Ci impiegano un paio di giorni a raffreddarsi. In sette anni mi è andata a male una sola bottiglia perché non avevo chiuso bene il tappo.

TroppoBarba ha detto...

Grazie Barba per aver condiviso la tua esperienza.

Io preferisco prima scottare i pomodori e poi passarli. La macchinetta li lavora meglio e, mi pare, con meno fatica.

La salsa la preferisco molto densa. Sia per fare i sughi che per la pizza. Ma come dici tu e` meglio tenere l'acqua dei pomodori piuttosto che fare aggiunte dal rubinetto. Io non aggiungo. Densa e rossa cosi` la voglio ;-)

Posta un commento