giovedì 26 maggio 2011

Parliamo di pesche


La pesca e` sicuramente una pianta delicata. Aggiungi che ha piovuto una volta in due mese. Mettici anche il terreno super argilloso del campo. Un pizzico di sfortuna. La malasuerte e la stramalesuerte. Tutto sommato quest'anno son morte cinque pesche.

E per non sentirsi sole si sono portate in paradiso pure due albicocche. E non e` certo la perdita economica che pesa. Io prendo solo piante di massimo due anni a radice nuda. Un vivaista onesto non chiede piu` di qualche euro.

Il tempo, quello mi rode. Si dedicano anni alla cura di piante che poi di punto in bianco ti lasciano. E non sto parlando di piante vecchie e malandata. Erano tutte piante giovani nel pieno del vigore.

In questo casi comincio a rimuginare. Il terreno non e` adatto. O si cambia terreno o si cambia portainnesto. O tutte e due le cose. Da qualche anno gli afidi danno dei problemi formidabili. L'infestazione e` massiccia ed estesa.

Il vento freddo che viene dal nord non fa certo bene alle pesche. Da parecchio sto pensando di piantare una siepe sul lato nord. Le talpe, scavano sempre troppo vicino alle radici. Si potrebbe interrare una rete intorno alle radici. Che poi crescendo troverebbero la rete a imprigionarle.

E poi c'e` quella sensazione indefinibile, che potrei chiamare inquinamento. L'impressione di vivere in un mondo malato. Dove tutti gli esseri viventi fanno fatica a vivere. E le nuove pratiche agricole. Sempre piu` aggressive.

Capisco benissimo che il contadino devo mangiare e tiene famiglia. Ma mi guardo in giro e vedo solo mais. Distese ininterrotte di mais. Quintali di concimi chimici e fiumane di diserbanti. A volte la campagna mi sembra piu` tossica delle citta`.

Le ultime considerazione si possono comunque archiviare come paranoia. Nel frattempo e` bene fare tutti i preparativi per il prossimo anno. Ci sono cinque posti vuoti da riempire con nuove pesche.


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5 commenti:

blogredire ha detto...

Non parlarmi di piante morte,un'altra vite si è seccata porcaccia!!
Come dici tu,non è per i pochi soldi delle piantine,è il tempo perso,le viti ci mettono tre anni per fare i primi frutti.Ciao.

semola ha detto...

Secondo me è vera l'ultima tua considerazione.
Anche nel mio orto "difficile" ci sono piante secolari (mele rotella, peri, sorbi ...) che fanno frutti + bruttini, ma se ne infischiano delle malattie.
L'uomo è andato alla ricerca di piante produttive di frutti + belli e + buoni, rendendole + dipendenti dall'uomo e incapaci di difendersi da sole. A questo aggiungiamo gli insetticidi che come le bombe non sono "intelligenti" e uccidono sia insetti buoni che cattivi.
Ma l'obiettivo è ridurre i costi e massimizzare la produzione.

Irene ha detto...

Le tue ultime riflessioni che tu dici paranoiche hanno trovato perfetta corrispondenza nella mia mente. Spesso quando mi guardo attorno e vedo tante persone giovani che si ammalano in modo serio sia fisicamente sia psicologicamente. l'infelicità ha diverse forme e diverse matrici. Ma ho la sensazione che in mille modi stiamo distruggendo il nostro mondo e con lui noi stessi.
Saluti Irene

maddalena ha detto...

Questa cosa della campagna più malata della città può essere anche vera, mi diceva mio papà che ci sono più passeri e rondini in città, che in campagna a Sant'Agata Fossili.
Mio cugino Guido di Scrimignano dice che un tempo le piante non si ammalavano così, e che le viti sono tutte morte per la flavescenza.
Mia suocera di Volpedo (quella del sesso delle fragole) ha due campi di pesche e dice che quest'anno è un annata nera. c'è anche da dire che lo dice ogni anno.
Così nel basso Piemonte.
Possiamo aggiungere però che ora piove e per le ciliegie è stata una grande annata!
Cerchiamo di stare allegri più che si può!

TroppoBarba ha detto...

@ Blogredire

Come ti capisco. Non vorrei si arrivasse a modificare il proverbio in "chi pianta viti non mangia uva".

@ Semola

Eppure ci deve essere un via d'uscita.

@ Irene

Non dare corda alle mie paranoie, potrei peggiorare.

@ Maddalena

Questa cosa di dire sempre che l'annata e` stata pessima l'ho notata anche io. Capita un po' a tutti i coltivatori, me compreso. Se non ci fosse l'allegria sarei gia` cadavera da molto. ;-)

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