mercoledì 31 marzo 2010

Piselli a colazione


Eccoli! Piccola sorpresa sotto il tessuto non tessuto. In effetti e` gia` qualche giorno che sono spuntati, ma aspettavo che fossero piu` fotogenici prima di immortalarli in una immagine. Le piogge di questi giorni hanno fatto molto bene ai piselli. Male per altre colture e per alcune piante da frutto, ma bene almeno per loro.

Il maltempo di ieri non ha fatto praticamente nessun danno qui. Ma mi hanno riferito che in zona ci sono posti dove la grandine era talmente tanta e fine da sembrare una nevicata. Altri dove e` caduta grossa come ciliegie. Con le grandinate va sempre cosi`, in un luogo e` un disastro e dopo un metro non e` neanche bagnato.



Fantastico. Questo prugno ogni anno mi lascia a bocca aperta. Quando si dice esagerare. Non so che qualita` sia, fa parte ancora del periodo in cui non mi scrivevo i nomi delle cultivar. E fra le altre cose nemmeno l'ho piantato io. Azzarderei se dovessi buttarmi prugna Santa rosa.


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martedì 30 marzo 2010

Ballo il twist


Si comincia col piede sbagliato. Stasera brutto temporale con tuoni, vento forte e non ci siamo fatti mancare nemmeno un po' di grandine. Qui e` passato solo di striscio. La grandine e` caduta per un paio di minuti. Ma poco distante mi hanno riferito di averla vista cadere per una ventina di minuti.

Il pensiero e` subito corso alla scorsa estate. Con l'ormai famosa grandinata del diciassette luglio. Domani il meteo promette un netto miglioramento. Intanto cerco di rilassarmi, pensando a che piccola cosa sia una grandinata in confronto con l'universo.

Questa e` la vita dell'ortolano. Si portano a casa soddisfazioni, ma a volte si lavora per niente. Non c'e` da preoccuparsi, finche` si ha la forza e la voglia di ricominciare. Non prendere la vita troppo sul serio e` l'unico modo efficace per restare uno col tutto.


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lunedì 29 marzo 2010

Gli spinaci di Malthus


Ecco qui come si presentavano oggi gli spinaci. Son cresciuti bene e abbastanza in fretta, tenendo presente che si sono presi quella brutta settimana di freddo polare i primi di aprile. Come potete notare sono stati seminati un po' troppo spessi. E' sempre molto difficile quando si semina a spaglio trovare la giusta distribuzione. Alcune zone risultano densamente popolate, altre vuote.

Di solito per minimizzare questi problemi quando semino traccio delle linee immaginarie. Prendo una manciata di semi e disegno prima una serie di linee orizzontali e poi una serie verticale. Cosi` sono quasi sicuro che ho coperto uniformemente tutta la superficie. Meglio farlo in un giorno senza vento.

Alcune volte riesce bene altre no. Di norma calco sempre un po' la mano. Perche` e` piu` facile intervenire con un diradamento, piuttosto che trovarsi con ampie sono nude da dover riseminare.


Gli spinaci in eccesso possono essere ripiantati nelle zone libere. La distanza ottimale fra le piante di spinaci e almeno dieci centimetri. Misura che rispetto solo nelle zone dove ho ripiantato. Sfoltire fino ad arrivare alla densita` ottimale e` un lavoraccio. Avro` spinaci piu` piccoli ma con foglie piu` tenere.

Se gli spinaci ripiantati tengono, la differenza in dimensioni coi cugini che vivono nella metropoli affollata, si fara` sentire parecchio.

Il che e` anche abbastanza intuitivo. Ma voglio scomodare Malthus per rendere a pieno il concetto. Per quelli che non conoscono Malthus e la sua teoria rimando all'ottimo articolo su wikipedia. Malthus non pensava agli spinaci quando ha scritto i suoi lavori, ma spero possa perdonare questa mia libera estensione della teoria.

Mi limito a un riassunto che definire scarno e` un eufemismo. Lo spazio per gli spinaci e` limitato. Piu` sara` densa la popolazione di spinaci piu` le risorse dovranno essere divise fra piu` individui. Ogni individuo avra` solo una frazione delle risorse. Quindi per avere un ottimo raccolto e` necessario stare sotto ad una soglio critica della popolazione. Superata la quale, si avra` un pessimo raccolto. Perche` la frazione di risorse per ogni pianta non e` sufficiente per il suo sviluppo. Quindi? Piegate la schiena e sfoltite.

Diminuire la popolazione, per aumentare il raccolto.


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domenica 28 marzo 2010

Domenica delle patate


Cosa c'e` di meglio che passare la domenica nel campo a seminar patate? Ho voluto aspettare per avere le condizione migliori. La natura, che non conosce le nostre convenzioni per i giorni, non distingue fra sabato e domenica. Oggi c'erano tutte le premesse per seminare con successo le patate. Non ci ho pensato nemmeno un attimo. Presi i fidati attrezzi di lavoro mi sono precipitato nel campo.

Il solito e ormai collaudato abile colpo di motozappa. Sistematina di fino con badile e rastrello. Tirato le corde per avere file dritte, e via con la semina. Dodici file da quindici, che fanno centottanta patate. Piu` altre venti patate messe di forza in angoli improbabili. Per avere il conforto piSSicologico di aver seminato anche quest'anno duecento gambe di patate.

Il terreno era perfetto. Non troppo asciutto, ma nemmeno tanto bagnato da rimanere unito se schiacciato fra le mani. Quindi ho potuto lavorarlo abbastanza bene, mantenendo una certa dose di umidita` che aiuta la germinazione della patata.

Dai quindici ai venti giorni per vedere le prime foglioline spuntare. Di solito a questo punto mi viene da dire "stanco ma felice". Ma oggi sono un po' piu` pragmatico e quindi dico " troppo stanco per essere triste".




Siccome non ne ho mai abbastanza. E considerando il fatto che sono dieci giorni che ho comprato le fragole. Anche se ogni persone di buon senso se ne sarebbe andata a mangiarsi un gelato, io ero li a mettere a dimora le fragole.

Il fragoleto del TroppoBarba e` finalmente una realta`. Quando i mangiatori di gelato saranno obesi e coi denti cariati, io mi mangiero` una stupenda coppa di fragole fresche... ;^)

Fragole a cui ho dovuto fornire una barriera terra-aria. Dalla terra arrivano orde di micidiali conigli mannari, pronti a rosicchiare ogni germoglio tenero e fresco. Dall'aria stormi di astutissimi corvi in attesa dei succosi frutti rossi.

Resto scoperto per quanto riguarda gli attacchi dal sottosuolo. Anche se nutro forti speranze di aver alla fine trovato un metodo per allontanare le famigerate talpe.

Annaffiare poco ma spesso, togliere i fiori per il primo mese dalla messa a dimora. Irrorare le fragole con una miscela di pazienza e perseveranza. In attesa del primo raccolto.


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sabato 27 marzo 2010

Carpocapsa e BarbaLab


Oggi gran fermento al BarbaLab. Sono stati iniziati due importanti test per la lotta alla carpocapsa. Quel simpatico lepidottero che ha il brutto vizio di rovinare la frutta quando e` allo stato larvale. Colpisce soprattuto le pomacee. La tignola e` il suo parente stretto che si occupa in prevalenza di drupacee.

Primo fase, lotta al parassita nella fase larvale. In questo periodo la farfalla si trova ancora nel suo stato larvale. Ho usato un insetticida a base di Bacillus thuringiensis. Un batterio che dovrebbe provocare la paralisi nelle larve di questi lepidotteri. Scrivo dovrebbe perche` e` la prima volta che lo uso e non mi voglio sbilanciare sulla sua efficacia.

Seconda fase, controllo del numero delle farfalle adulte. Con una bottiglia di plastica mi sono costruito una trappola. Ho tagliato il collo alla bottiglia e l'ho infilato nella bottiglia girato. In questo modo una farfalla puo` entrare ma non riesce piu` ad uscire.

Nella bottiglia ho messo una miscela per attirare le farfalle del parassita. La miscela ha la seguente composizione. Mezzo litro di vino, mezza stecca di cannella, tre cucchiai di zucchero e sei chiodi di garofano. Il tutto lasciato macerare per quindici giorni. Dopo questo periodo l'ho diluito con un litro e mezzo di acqua e ne ho messo mezzo litro per trappola.

Ho appeso le trappole agli alberi di mela e pera. Adesso aspetto per vedere se e quanto la cosa possa funzionare. Al massimo ho dell'ottimo vin brule` per questo inverno ;^)


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giovedì 25 marzo 2010

Comunicazione di servizio

Niente foto, dovete fidarvi sulla parola. Le pomodore che ho seminato l'altra settimana sono spuntate. Posso tirare un grosso sospiro di sollievo. Essendo la mia coltivazione di punta ho sempre una certa ansia. Non potrei superare l'inverno senza la mia scorta di oro rosso. Dieci giorni per mettere fuori la testolina, tempo di tutto rispetto. Altro segno inequivocabile che la stagione e` ormai cominciata.


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mercoledì 24 marzo 2010

Puntuale


Otto giorni e l'aglio che ho seminato lunedi` scorso gia` fa capolino dal terreno. Le temperature in rialzo hanno dato un deciso contributo. All'appello ne mancano un paio. Spero in un momentaneo ritardo, ma penso piu` realisticamente che la talpa nel suo via vai li abbia danneggiati o spostati.

Il pluripremiato laboratorio di ricerche agrarie, il BarbaLab, ha messo a punto un altro ingegnoso piano antitalpa. Per ora non posso dare nessuna informazione. Se funziona vi prometto tutti i dettagli.

Il maltempo si avvicina a grandi passi. Il terreno oggi era al limite del lavorabile. Io faccio questa prova, prendo un po' di terra e la schiaccio nella mano. Se fa una palla compatta e` troppo umido, se sbriciola e diventa polvere e` troppo secco. Una via di mezzo fra i due estremi e` l'ideale.

Devo ancora seminare le patate e devo impiantare il fragoleto. Tirando avrei potuto fare tutto. Ma non avrei avuto le condizioni giuste, e il temporale si sarebbe abbattuto sulle semine fresche.

Ho preferito quindi aspettare che passi questa brutta perturbazione. Perdo ancora qualche giorno ma spero di imbroccare delle condizioni migliori per la semina. Come sempre e` un gioco d'azzardo. Se la indovini sei un mago, se sbagli son tutti pronti a saltarti al collo. Io ho fatto la mia puntata vediamo come gira la ruota.

Riusciro` prima o poi a postare una foto che non sia sfocata?


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martedì 23 marzo 2010

sabato 20 marzo 2010

Il grande libro dell'orto


Di solito lo leggo un libro prima di consigliarlo. Questo l'ho preso solo oggi, ovviamente in biblioteca. Quindi per adesso sono riuscito solo a dare una assagiatina veloce.

Mi pare pero` che sono di fronte ad un ottimo manuale. Completo e dettagliato. Mi ha subito convinto perche` sfogliando a caso sono capitato alla voce "Luna calante, luna crescente , luna rossa". Dove si afferma l'assoluta infondatezza dell'influenza lunare sulle colture. Come piu` volte ho sottolineato anche io, la luna non ha effetti sulle semine.

Sono riuscito a venire a conoscenza di questa pubblicazione grazie a Erbaviola. Nella sezione "Come fare un orto biologico" sul suo blog e` segnalato come consigliatissimo. Vista l'autorevolezza di Erbaviola in materia non ho potuto fare altro che procurarmi una copia del libro.

Unica pecca, nell'edizione che ho fra le mani manca un indice analitico. L'edizione e` un po' vecchiotta forse nelle nuove l'hanno aggiunto. Qualcuno ne ha una recente fra le mani? Penso che nonostante la mia sindrome ATS, sia fattibile un acquisto.

Scheda del libro:

Titolo Il grande libro dell'orto

Autori Vari

Collana Piante e giardinaggio

Editore
De Vecchi

1994, 412 p., ill.

Link http://www.ibs.it/code/9788841260050/grande-libro-dell.html


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venerdì 19 marzo 2010

Fragole


Acquisto compulsivo. Le ho viste, le ho comprate. Da programma avrei dovuto aspettare ancora, visto che non ho ancora preparato il terreno. Il meteo prevede pioggia per settimana prossima, gia` a partire da domenica. Quindi non so neanche quando potro` fare i lavori necessari.

Ma fortunatamente non sempre e` la logica a guidare le nostre azioni. Le fragole sono finalmente arrivate. Presto o tardi andranno a prendere il loro posto nel campo. Sono la varieta` selva, storica fragola selezionata in California. Le promesse sono abbastanza buona. Resistenza alle malattie, frutti grossi e di buon sapore, buona vigoria e ottima rifiorenza.

Per il primo mese e per tutta la fioritura le fragole non vanno concimate. Specialmente con letame. I primi fiori vanno tolti per dare modo alle pianta di irrobustirsi. Dopo il trapianto in terra innaffiare abbondantemente. Poi irrigare poco ma con frequenza, anche giornaliera.

Nel mio caso specifico mettere una rete per impedire ai conigli di mangiare le piante e ai merli di mangiare i frutti.


Notizie di interesse apistico. Comincia la fioritura del tarassaco. Col tarassaco di produce anche un miele monoflora. Ma ha la pecca di cristallizare molto velocemente. Almeno per i primi anni penso che il miele di tarassaco lo lascero` tutto alle api.




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giovedì 18 marzo 2010

Ora d'aria


Quattro nuove amiche messe a dimora nel campo. Due pesche, una albicocca e una prugna o susino che dir si voglia. Sono quasi arrivato alla saturazione. Se attaccano tutte, l'anno prossimo mi restano ancora due o tre "buchi" e poi sono al completo.

La prugna e` la varieta` President. Originaria dell'america , con frutti grossi di forma rotondeggiante un po' allungata. La polpa e giallognolo e spero che sia dolcissima. I frutti maturano a fine agosto primi di settembre. Se tutto va bene li assaggero` l'anno prossimo.

L'albicocca e` la Reale d'Imola. Scelta per i suoi grossi frutti. Anche qui si spera dolci e saporiti. Ci sono alcuni fiori su questa pianta. Se attechisce bene. Se le condizioni climatiche lo consentono. Se riesce a superare bene lo stress del trapianto. Piu` altri mille se, in teoria potrei vedere i frutti gia` quest'anno. Ma ricordate che io sono un inguaribile ottimista. I frutti maturano verso la fine di luglio.

Le due pesche sono della varieta` Redhaven. Gia` il nome e` un programma, "paradisoRosso". I frutti sono medi di un bel colore rosso, la polpa giallo chiaro. I frutti si raccolgono verso la fine di luglio.

Tutte queste piante hanno due anni. Prendo sempre piante giovani. Primo perche` data la mia gia` citata sindrome ATS non posso nemmeno guardare le piante "vecchie". Secondo perche` una pianta giovane ha molte piu` probabilita` di attecchire. Ultimo ma non meno importante, posso seguire la pianta da subito e potarla alla barbaManiera. Senza che altri ci mettano le mani.


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Talpa amica mia


Prima sorpresa di questo nuovo anno. La talpa ha cominciato a fare i suoi danni. Con tutto lo spazio che c'era ha deciso di scavare proprio in mezzo a dove ho seminato l'aglio. Risultato? Qualche scossone fra le file e una testa d'aglio ributtata in superficie.

Sono pronto a dare la mia eterna riconoscenza a chiunque sia in grado di fornirmi un metodo efficace per scacciare le talpe. Niente metodi cruenti che prevedono la morte della povera bestiola.

Ecco un elenco delle cose che ho gia` provato:

  • Ultrasuoni e vibrazioni
  • Foglie di noce
  • Fumigazione delle tane
  • Bottiglie infilate sui pali e simili
  • Capelli umani nelle tane
  • Odori di vario genere infilati nelle tane
  • Barrire infilate nel terreno
  • Bestemmie e scongiuri vari
  • Magia nera


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mercoledì 17 marzo 2010

martedì 16 marzo 2010

Le pomodore tra noi


Come ben sanno quelli che mi leggono abitualmente, ho una totale venerazione per le pomodore. Anche se rischio di passare per pazzo non posso trattenermi quando parlo di loro.

Pianta sublime dai frutti squisiti, da cui si ricava l'oro rosso. L'unico alimento che mi permette di sopravvivere ai freddi inverni. Oggi ho piantato i semi delle pomodore nel semenzaio.

Quaranta vasetti con due semi di pomodora cadauno. Ottanta semi per avere la sicurezza di poter mettere nel campo quelle trentatre` piante che mi garantiscono la scorta di oro rosso per tutto l'anno.

Per il terriccio nei vasetti ho usato una ricetta speciale. Trenta per cento compost molto maturo, settanta per cento terriccio commerciale. E' il primo anno che provo una miscela del genere.

C'e` un vasetto di colore blu che non ha i due semi di pomodore. Bensi` alcuni semi di datterino. Ennesimo esperimento, tanto per vedere l'effetto che fa'. Ed ora la domanda che tutti si fanno. Quando spunteranno? Risposta: i don't know. In teoria dai dieci ai quindici giorni. Ma si sa che con la teoria non ci fai la salsa...


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lunedì 15 marzo 2010

Matematicamente


Come promesso oggi giornata di semine. Diamo i numeri:

9 x 10 = 90 Cipolle

8 x 4 = 36 Scalogno

9 x 6 = 54 Aglio

9 m Piselli

Numericamente simile all'anno passato. Ho ridotto un po' l'aglio perche` me ne e` avanzato tanto. Ne ho consumato meno per la gioia di parenti e amici. Il resto praticamente invariato.

Prima di seminare breve controllo al terreno per verificare se fosse abbastanza asciutto. Verifica situazione meteo della settimana. Sole fino a venerdi` poi piogge di debole intensita` sabato e domenica. Ottimo.

Il terreno e` risultato abbastanza asciutto per la semina. Dopo un abile colpo di motozappa sono passato all'azione. Ho cominciato con la cipolla. Per fare le file dritte mi aiuto con un vecchio e ormai collaudato asse di legno. Lo spazio fra le file e` un po' piu` di una barbaSpanna. Lo spazio fra le cipolle della fila e` una barbaSpanna esatta.

Ora voi vi chiederete ma quanti centimetri sono una barbaSpanna? Dipende. Dal clima, dal TroppoBarba e da altri fattori. Se ad esempio fa molto freddo non riesco ad allungare del tutto le dita e la barbaSpanna di accorcia. Diciamo che oggi era circa ventidue centimetri.

Stesse misure per lo scalogno e per l'aglio. In verita` lo scalogno va tenuto piu` largo. Infatti nella fila ne ho messo otto invece che nove. Sempre usando l'infallibile metodo spannometrico. L'orticoltura non e` meccanica di precisione o architettura. Basta che ci sia un po' di proporzione, non conta fare le cose precise al centimetro.

Cipolle aglio e scalogno vanno piantati a due tre centimetri di profondita`, non di piu`. Avendo particolare cura di seminarli nel giusto senso. Radici sotto e apice vegetativo sopra. Se si mettono a gambe all'aria le piante crescono comunque, ma ci mettono molto di piu` a spuntare perche` devono letteralmente fare il giro.

L'aglio dovrebbe essere il primo a spuntare. Generalmente in sette giorni l'aglio nasce. Poi seguono a ruota cipolla e scalogno. Il terreno che comunque era leggermente umido dovrebbe dare un ottimo aiuto alla germinazione. Sperando che le gelate siano cosa passata.

I piselli li ho messi in una fila lineare di nove metri. Anche quelli non vanno messi troppo in profondita`. Poi quando la pianta sara` cresciuta se necessario se rincalza un po' il terreno.

Le cipolle e i piselli sono molto ambite dagli amici coniglietti selvatici che bazzicano nei pressi del campo. A breve devo preparare una rete di protezione.


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domenica 14 marzo 2010

Timidi segnali


Le prime semine del duemila dieci hanno dato i primi frutti. L'insalata e gli spinaci che ho seminato il 27 febbraio sono spuntati. Era ora, da tempo aspettavo un qualunque tipo si segnale che mi dicesse "ok la stagione e` cominciata".

Il tessuto non tessuto ha fatto il miracolo. Adesso in barba a tutti i moniti di prudenza comincio con l'orgia delle semine. Compatibilmente con la disponibilita` di tempo e voglia semino tutto quello che mi capita fra le mani. Da domani lascio libera di sfogarsi la scimmia delle semine.

Semino semino semino...


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mercoledì 10 marzo 2010

God save the Barba


Mi si spezza il cuore nel vedere i miei poveri alberi da frutto coperti di neve. Le loro piccole gemme ormai pronte a dare foglie e fiori, schiacciate dalla terribile coltre bianca.

Quello nella foto e` il ciliegio che ho messo a dimora con le mie mani. Ma sono le pesche quello che mi danno piu` pensieri. Con un inizio anno cosi` terribile non sarei stupito di avere qualche lutto.

Le previsioni a lungo termine non sono incoraggianti. Nel fine settimana dovrebbe esserci un miglioramento. Ma per tutto il mese di marzo andra` avanti l'alternanza fra bello e brutto tempo.

Per le semine e per le piante da frutto l'ipotesi peggiore. Semini, la verdura spunta e poi arriva una settimana di freddo. Unica soluzione tenere il tessuto non tessuto a portata di mano.

Le uniche semine del duemila dieci, insalata e spinaci, non danno ancora segni. Per gli spinaci c'e` ancora qualche possibilita`, l'insalata la do' quasi per spacciata.

Non ho ancora le api qui con me. Ma nella mia mente c'e` gia` un angolo con l'insegna apicoltura. Quasi scontato dirlo ma questo tempo non aiuta le api. Sono appena uscite dall'inverno, la regina comincia a deporre le uova. Ci vuole polline per le larve. Ci vuole bel tempo per raccoglierlo. Anche per le api una partenza in salita.

Sento che le forze mi stanno abbandonando... sole dove sei?


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lunedì 8 marzo 2010

Resistere resistere resistere

Freddo ghiaccio e neve. Ecco le previsioni per questa settimana. Non resta che pazientare fino alla prossima. Il tempo dovrebbe allora migliorare. Soprattuto le temperature minime dovrebbero alzarsi di parecchio.

La scimmia della semina, che abita sulla spalla di ogni ortolano, mi urla costantemente all'orecchio "SEMINA SEMINA SEMINA". Ma io mi dico "resistere resistere resistere". Ancora pochi giorni e si potra` cominciare la stagione in pompa magna.

Riuscira` il TroppoBarba a non cedere alla tentazione di seminare?


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venerdì 5 marzo 2010

Apimell

Mattinata passata ad apimell, mostra mercato nazionale di apicoltura. Oggi giorno feriale i visitatori erano in grande maggioranza apicoltori professionisti.

Comincio a credere che esista una connessione fra apicoltori e uomini con la barba. Conoscete un apicolture? Ha la barba? Se fosse scientificamente provato questo fatto mi avvantaggierebbe parecchio.

Nonostante il venerdi` c'era una ressa inimmaginabile. E davvero insostenibile per me che sono abituato a passare le mie ore in solitaria nel campo.

Finalmente ho potuto mettere le mani su tutti quei materiali che fino ad ora avevo visto o in foto o da lontano. Dopo un primo giro di perlustrazione e nonostante la drammatica sindrome del "arms too short" ( ATS d'ora in poi ) ho fatto i miei primi acquisti.

Maschera, guanti, affumicatore, leva. Fin qui anche se a fatica tutto bene. Arrivati al capitolo arnie la ATS si e` manifestata in tutta la sua virulenza. Dopo anni in cui convivo con la ATS so che bisogna dare un colpo deciso. Come quando si toglie un cerotto. Dolore acuto per una frazione di secondo e poi passa tutto.

Un altro tassello e` stato messo al suo posto. Adesso non mi resta che continuare a studiare l'argomento e aspettare la fine di aprile per la consegna degli sciami. Come ogni apicolture che si rispetti non posso finire senza menzionare almeno una volta la varroa. Un vero chiodo fisso per tutto il settore.

A presto una mia foto travestito da apicolture...


(Un saluto particolare a quelli di Birlad)


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giovedì 4 marzo 2010

Neve al nord


Le previsioni non sono buone. Domenica e` prevista una nevicata. Niente di eccezionale al massimo un centimetro di neve. Oggi e` solo giovedi` e le previsioni possono ancora cambiare prima di domenica.

Quello che non puo` cambiare e` l'indicazione di un brusco calo delle temperature. Anche se non si dovessero raggiungere le temperature da neve, comunque ci sara` un calo di almeno dieci gradi.

Questo e` male. Siamo all'inizio della ripresa vegetativa delle piante. Abbiamo appena cominciato con le semine. Questo e` colpo basso. Avendo seminato solo insalata e spinaci non mi preoccupo piu` di tanto.

Solo che questo nuovo intoppo meteo ritardera` ulteriormente una stagione che e` gia` in ritardo. E cosa ancora peggiore e` un brutto colpo per le piante da frutto.

Specialmente le pesche, che soffrono particolarmente il freddo. Quest'anno me ne sono morte due. Non vorrei dover ripetere ancora il triste rito dell'estirpazione di un amica.

L'anno scorso di questo periodo avevo gia` visto spuntare le cipolle. Quest'anno non ho ancora preparato il terreno dove seminarle. Resta il fatto che nonostante tutto continuo ad odiare la neve. Voglio un po' di caldo che mi asciughi le ossa.

Piu` di tutto mi spaventa quel meno cinque di minima previsto per sabato... nel frattempo mentre scrivo continua a piovere :'(


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mercoledì 3 marzo 2010

Quel fricchettone del fuco


Se dico api la maggior parte delle persone pensa alle operaie e alla regina. Le infaticabili lavoratrici del nettare con la loro affascinante sovrana.

In realta` la regina ha ben poco potere all'interno dell'alveare. Ma questa e` un altra storia. Stasera vorrei parlare di un individuo troppo spesso messo ai margini.

Il maschio dell'ape, contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettati non si chiama apo ma bensi` fuco. Gia` il nome lo determina come qualcosa che si scosta molto dalle produttive api.

Il fuco non conosce l'inverno. Le operaie lo allevano a primavera e lo sopprimono in autunno. Il fuco nasce pacifista, porta questa sua scelta scritta nel DNA, non ha pungiglione.

Non lavora, per nutrirsi dipende totalmente dalle operaie. Unico suo fondamentale compito e` ingravidare la regina. Meglio se piu` di una. La sua natura pacifista e` un lascia passare per qualsiasi alveare voglia visitare.

Contrariamente alle api che non potrebbero mai entrare in un altro alveare. Le guardiane le scaccerebbero. Passa la sua vita nell'ozio. Nutrito e riverito dalle operaie, aspettando il momento della copula.

Le api operaie hanno tutto il tempo per far montare la loro rabbia nei confronti di questo simpatico bonaccione. L'operaia si spacca la schiena tutto il giorno per mandare avanti l'alveare, e vede il fuco che passa le sue giornata a rimpinzarsi di miele correndo dietro alla prima regina che passa.

Giunti alle porte della cattiva stagione, quando ormai i giochi sono fatti. Le operaie possono sfogare tutta la loro frustrazione sul fuco. Che non viene pietosamente ucciso in modo rapido. Esso viene scacciato da tutti gli alveari dove prima era accolto e nutrito. Solo col freddo alle porte non puo` far altro che morire di stenti.

Sara` la sua indole pacifista e festaiola ma non posso far altro che provare un sincero moto di simpatia per quel fricchettone del fuco.


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